Legge di stabilità 2014 e formazione medica

Alla luce dell’approvazione da parte del Senato del maxi-emendamento relativo alla legge di stabilità 2014, il SISM, Segretariato Italiano Studenti in Medicina, esprime il suo forte disappunto per il mancato accoglimento delle proposte a sostegno della formazione post-laurea in ambito medico-chirurgico.

In particolar modo, tra le tante proposte relative all’ambito della Sanità, si dichiara in disaccordo con la scelta del Governo di incentivare il supporto ai policlinici universitari non statali tramite la devoluzione di 400 milioni di euro previsti complessivamente fino al 2024 come contributo dello Stato per gli “oneri connessi allo svolgimento delle attività strumentali”.

Tale scelta, non criticabile in senso assoluto, suggerisce come in una scala di priorità la formazione e la sanità privata vengano anteposte a quelle pubbliche.

Un simile fondo potrebbe essere investito per garantire sicurezza alle migliaia di studenti in Medicina che ad oggi si trovano in una condizione di estrema incertezza sul loro futuro professionale a causa della disparità crescente tra il numero di contratti di formazione specialistica disponibili, circa 2500 previsti dalla legge di stabilità 2014, e il numero dei neolaureati aspiranti specializzandi che ogni anno si formano nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, oltre 6500.

Il SISM, con questo comunicato, non intende entrare nel merito di una diatriba tra dimensione pubblica e privata non essendo questo il messaggio che vuole trasmettere, né quello in cui crede.

La formazione medica non ha “etichette” e il suo obiettivo ultimo è la tutela della salute del cittadino, valore di cui il SISM si fa solido portavoce.

Tuttavia affinché essa trovi compimento deve essere garantita ad ogni livello, situazione che è ben lontana dalla realtà.

A fronte di un drastico e obiettivo ridimensionamento dei fondi che ha investito trasversalmente la Sanità e ha portato ad un taglio di 1,150 miliardi di euro al Fondo Sanitario Nazionale per il biennio 2015-2016, a fronte di diverse difficoltà più volte paventate nel loro ulteriore reperimento, e a fronte di necessità altrettanto (se non più) impellenti come la tutela della formazione specialistica dei medici di domani, si è scelto di allocare le già scarse risorse senza prendere minimamente in considerazione le richieste più volte presentate da studenti e specializzandi.

Il SISM lancia dunque un appello affinché, al passaggio del testo di legge alla Camera dei Deputati, questa decisione possa essere seriamente riconsiderata, in ottica di una maggiore equità.

Investire sulla formazione medica statale equivale infatti a garantire anche in futuro la sostenibilità di un Sistema Sanitario Nazionale in grado di far fronte ai bisogni di Salute di tutti i cittadini.

Il Governo e il Parlamento hanno la facoltà di intervenire per dare un segnale forte e concreto di interesse alla formazione dei futuri professionisti della salute, che vada oltre le buone intenzioni a volte dichiarate e mai completamente concretizzate.

Il SISM pertanto esprime solidarietà a tutti coloro che si sono già attivati per denunciare questa situazione e si riserva di appoggiare iniziative rivolte a dare voce agli Studenti di Medicina e Chirurgia.

Il Consiglio Nazionale

(LINK al comunicato)